Pubblicato lo studio sull’impatto della Social Business Initiative
A dieci anni dal lancio dell’SBI, Euricse ha collaborato con Spatial Foresight e con l’European Center for Social Finance, per redigere uno studio sull’impatto delle misure messe in campo dall’UE per favorire lo sviluppo delle imprese sociali e delle altre organizzazioni dell’economia sociale a livello nazionale ed europeo.
Nel 2011 la Commissione europea ha lanciato la Social Business Initiative (SBI), un piano per creare un ecosistema favorevole allo sviluppo delle imprese sociali. Dieci anni dopo, lo studio “Impact of the Social Business Initiative and its Follow-up Actions”, redatto da Spatial Foresight con Euricse e l’European Center for Social Finance per conto della Commissione europea, analizza l’impatto delle misure messe in campo dall’UE per favorire lo sviluppo delle imprese sociali e delle altre organizzazioni dell’economia sociale a livello nazionale ed europeo. L’iniziativa era stata promossa dall’allora commissario Barnier e dal commissario Antonio Tajani, partendo dalla consapevolezza che “L’Europa di domani si fonda sulla crescita economica sostenibile, solidale ed inclusiva”. Anche Euricse aveva partecipato all’impostazione del documento.
Il report sull’impatto dell’SBI, ora disponibile on line, include un’analisi dei bisogni attuali delle imprese sociali e fornisce una serie di raccomandazioni per future iniziative di policy in questo ambito. Il lavoro è stato realizzato con il contributo di numerosi ricercatori nazionali che hanno intervistato circa 300 stakeholder tra autorità statali, regionali e locali, accademici ed esperti, delegati di imprese sociali e di loro consorzi, reti e federazioni in 28 Stati membri e in 9 Paesi vicini.
Lo studio rappresenta un solido punto di partenza per la stesura del “Piano di Azione Europeo per l’Economia Sociale”, che sarà presentato dal commissario Nicolas Schmit nel corso di quest’anno. Nelle 230 pagine del documento emerge che la Social Business Initiative è riuscita ad impattare su un ampio ventaglio di ambiti e che ha contribuito alla diffusione del concetto di impresa sociale negli Stati membri. Negli ultimi dieci anni, la Social Business Initiative è infatti riuscita a comunicare la specificità dell’impresa sociale e, non di meno, ha contribuito ad aumentare la visibilità dell’economia sociale nei dibattiti politici. Le imprese sociali sono oggi considerate come attori importanti non solo dai policy maker nell’ambito delle politiche sociali, ma anche al di fuori di questo perimetro, ad esempio negli ambiti dello sviluppo locale, della coesione, dell’innovazione, della lotta al cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale.
D’altro canto, dallo studio emerge come la mancanza di una visione d’insieme sugli obiettivi, le misure, le attività e i risultati della SBI abbia limitato la coerenza tra questa importante iniziativa ed altri programmi e priorità europee. “La necessità di una migliore comunicazione è una sfida non solo per l’SBI, ma più in generale per il contributo delle politiche europee allo sviluppo settoriale e regionale. Le criticità legate ad una chiara ed ampia comunicazione dell’iniziativa all’interno dei vari enti dell’Unione (e a cascata a livello nazionale e locale) non hanno tuttavia impedito all’SBI ed alle misure ad essa collegate di essere efficaci. In ogni caso, future iniziative di policy dovranno tenere conto dei vantaggi dell’approccio-SBI e provare a superare i suoi limiti con una presentazione chiara e ben comunicata tanto degli scopi generali, come degli specifici provvedimenti”.
Lo studio, inoltre, mette in evidenza come gli ecosistemi delle imprese sociali siano progressivamente diventati più complessi negli ultimi anni. Ogni futura politica di sostegno all’impresa sociale dovrà perciò tenere in considerazione questa accresciuta complessità e dovrà promuovere soluzioni su misura per diversi contesti. Non bisogna inoltre dimenticare che il supporto alle organizzazioni dell’economia sociale non è fine a sé stesso, bensì è un mezzo per rafforzare il loro ruolo nel contribuire allo sviluppo sostenibile locale e regionale, nel rispondere ai bisogni della società, nel creare pari opportunità di accesso al mercato del lavoro, nel promuovere l’innovazione sociale e la coesione territoriale, ecc.
Riconoscere il ruolo delle organizzazioni dell’economia sociale nei processi trasformativi e affrontare le sfide sociali è fondamentale. Le future politiche dovranno quindi sforzarsi di creare collegamenti visibili tra l’economia sociale e gli altri ambiti di intervento e di rafforzare la coerenza tra le diverse iniziative promosse a livello europeo per l’economia sociale e tra queste e gli altri programmi e strumenti europei.