La cooperazione in Trentino: sfide e cambiamenti secondo il Rapporto EURICSE
Le cooperative trentine si mostrano pronte ad affrontare le sfide future, puntando al consolidamento del modello cooperativo nel lungo periodo. Dal punto di vista economico, generano un valore aggiunto di oltre 1,1 miliardi di euro, con una crescita del 24,1% rispetto al 2019 e oltre 23.000 addetti. Le cooperative che hanno ampliato maggiormente la propria base sociale sono quelle che hanno registrato la crescita più significativa. C’è una crescente attenzione all’inclusione dei giovani, con iniziative già avviate in tal senso da alcune realtà. Inoltre, molte cooperative stanno già affrontando le sfide climatiche attraverso percorsi di conversione ecologica. Il Rapporto EURICSE “La Cooperazione in Trentino: orizzonti e metodi di sostenibilità”, appena pubblicato, conferma la loro preparazione, sottolineando però l’utilità di un accompagnamento che valorizzi appieno il potenziale trasformativo delle cooperative, rispettandone le peculiarità organizzative e culturali. La ricerca è stata presentata con un evento giovedì 10 aprile 2025 presso il foyer della Sala InCooperazione in via Segantini a Trento.
Il movimento cooperativo trentino sta vivendo una trasformazione: sebbene il numero di imprese attive si sia ridotto, esse registrano una maggiore produttività e solidità economica. Il nuovo Rapporto sulla cooperazione evidenzia che il valore aggiunto medio per cooperativa è cresciuto del 37,8% rispetto al 2019, testimoniando un’evoluzione verso imprese più strutturate e solide. Inoltre, nel 2023 il settore cooperativo ha generato oltre 1,1 miliardi di euro di valore aggiunto, con un incremento del 24,1% rispetto al 2019, cifra che arriva a 2,3 miliardi di euro includendo anche le imprese controllate e i ristorni delle cooperative agricole a imprese fuori del circuito cooperativo. Gli addetti superano le 23.000 unità nel 2022, ultimo anno per cui sono disponibili i dati completi. Nello stesso periodo, il valore della produzione ha registrato un incremento di oltre il 22,4%.
Già nell’edizione del 2022, intitolata “La cooperazione in Trentino. Tratti distintivi e traiettorie di sviluppo”, era emersa la capacità del settore di resistere agli effetti della pandemia da COVID-19, mostrando una resilienza superiore rispetto ad altri comparti economici. Il nuovo rapporto conferma questa tendenza: la cooperazione continua a rappresentare un elemento cardine dell’economia locale.
Questa nuova edizione del Rapporto “La Cooperazione in Trentino. Orizzonti e metodi di sostenibilità” combina dati di bilancio con un’indagine campionaria, offrendo una visione dettagliata degli aspetti economici, finanziari e occupazionali delle quattro principali tipologie cooperative: agricole, di consumo, sociali e di produzione-lavoro-servizi. Utilizzando fonti come AIDA-Bureau Van Dijk e i dati relativi alla composizione sociale delle cooperative negli ultimi dieci anni, emerge chiaramente come la crescita della base sociale sia un elemento determinante per la sostenibilità economica. Le stime indicano che, in media, un aumento dell’1% dei soci può tradursi in una crescita del valore aggiunto compresa tra il 13% e il 26%, al netto delle condizioni macroeconomiche. Il rapporto sottolinea anche la necessità di considerare le specificità dei diversi modelli cooperativi, poiché ciascuna tipologia presenta caratteristiche distintive che influenzano la performance economica.
I capitoli finali approfondiscono i temi della solidarietà intergenerazionale e della sostenibilità ambientale, come percepiti e affrontati dalle cooperative. A tal proposito, 106 imprese cooperative, appartenenti ai settori agricolo, del consumo, del credito, sociale, del lavoro e della produzione, hanno partecipato a un’indagine attraverso un questionario che ha esplorato il ruolo delle nuove generazioni e l’attenzione all’ambiente all’interno del sistema cooperativo. Le risposte evidenziano una chiara consapevolezza rispetto alle sfide poste dal ricambio generazionale e dal cambiamento climatico, nonché un impegno crescente nell’adattare i modelli organizzativi a questi cambiamenti.
Dopo i saluti istituzionali da parte di Silvio Mucchi, vicepresidente di EURICSE, e Roberto Simoni, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, i ricercatori di EURICSE Chiara Carini e Giulio Galdi hanno illustrato i principali risultati e le evidenze emerse dalla ricerca. A seguire, una tavola rotonda moderata dal direttore di EURICSE Riccardo Bodini ha ospitato i contributi di Jenny Capuano (Responsabile Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione), Ilaria Rinaldi (Presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini), Alessandro Ceschi (Direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione), Renata Diazzi (Direttrice Area ESG Sustainability Management di Trentino Sviluppo) e Roberto Dalbosco (direttore Ufficio Enti Cooperativi della Provincia autonoma di Trento) offrendo riflessioni condivise sul futuro della cooperazione trentina.
