WP 81 | 15 La rilevanza e la sostenibilità economica dell’economia sociale in Italia
In molti Paesi, la crisi economica ha contribuito ad aumentare le disuguaglianze economiche e sociali già esistenti. Queste circostanze hanno contribuito alla messa in discussione dei saperi e dei valori convenzionali, accelerando la necessità di ripensare i ruoli dei diversi attori all’interno del sistema produttivo e di combinare nuove forme di organizzazione e interazione tra settore pubblico, organizzazioni della società civile, imprese private e cittadini. In questo contesto, ricercatori, politici e società in senso lato si sono concentrati sul ruolo svolto dalle organizzazioni, che per loro natura perseguono principalmente scopi sociali e sono caratterizzate da sistemi di governance partecipativa. Il termine “economia sociale” è spesso utilizzato per identificare l’universo delle organizzazioni private che perseguono obiettivi diversi dal profitto. Questo concetto sta sempre più soppiantando altri concetti utilizzati per lo stesso scopo.
Sebbene questo settore costituisca da tempo una componente importante dell’economia di molti Paesi europei, l’interesse a quantificarne la presenza e l’importanza è più recente, anche a causa della mancanza di dati completi su tutte le diverse forme organizzative che lo compongono. L’Istituto italiano di statistica (Istat) ha cercato di ovviare a questo problema con il 9° Censimento dell’industria e dei servizi. Date queste premesse, analizzando i dati del Censimento, questo studio esplora le dimensioni dell’economia sociale in Italia in termini di organizzazioni, occupazione e ricavi, tenendo conto dell’orientamento al mercato/non mercato delle organizzazioni.