WP 100 | 18 Le organizzazioni nonprofit e il vincolo di non distribuzione del profitto con motivazioni imprenditoriali egoistiche
Il vincolo di non distribuzione dei profitti (NDC) è il requisito fondamentale per i privilegi fiscali delle organizzazioni nonprofit in tutto il mondo. Nelle organizzazioni non profit di tipo donativo è giustificato dalla necessità di impedire lo sfruttamento dei donatori da parte dei proprietari delle imprese. Le organizzazioni nonprofit donative, tuttavia, non sono l’unico tipo di istituzione del terzo settore e in molte di esse i principali stakeholder sono i clienti, non i donatori. In questo lavoro analizziamo il valore sociale dell’NDC nelle organizzazioni non profit mutualistiche in cui i clienti esercitano il controllo sull’impresa. Il tema principale è lo sfruttamento di alcuni clienti da parte di altri, piuttosto che lo sfruttamento dei donatori da parte dei dirigenti o dei proprietari. Quando i clienti sono omogenei, l’NDC non può mai essere vantaggioso. Più complesso è il caso dell’eterogeneità dei clienti. Dimostriamo che in questo caso l’NDC presenta tre problemi. In primo luogo, vi sono casi in cui si verifica uno sfruttamento all’interno dei soci attraverso la generazione di perdite contabili, e in questi casi l’NDC è inefficace dal punto di vista allocativo. In secondo luogo, anche quando impedisce lo sfruttamento, le allocazioni risultanti possono essere socialmente inferiori a quelle che si ottengono in presenza di uno sfruttamento minoritario. Dimostriamo inoltre che lo sfruttamento dei non soci è della stessa natura di quello dei soci di minoranza ed è solo una sua variante, per cui gli stessi risultati sull’efficacia dell’NDC valgono qualitativamente anche in questo caso. Ne consegue che la concessione di sgravi fiscali a tutte le mutue nonprofit che adottano l’NDC non è giustificata e che è invece necessaria un’applicazione selettiva degli incentivi fiscali in base alla struttura di governance.
