Il nostro impatto sociale

18 Febbraio 2016

Euricse, in collaborazione con Federsolidarietà Veneto, ha avviato la ricerca “Il nostro impatto sociale”, già realizzata in provincia di Trento e in corso di realizzazione in Friuli Venezia Giulia, per​ analizzare​ l’impatto generato dalle cooperative sociali venete.

“Abbiamo bisogno di portare alla luce dati più concreti sulla rilevanza del nostro movimento in termini di impatto economico e sociale.​ ​La ricerca dovrebbe fornispringfencerci​ uno strumento completo, scientifico, chiaro che ci aiuti a dimostrare le ricadute e​ l’importanza​ che la cooperazione sociale ha sul territorio. Purtroppo, enti pubblici e finanziatori non hanno​ questi dati, nè esistono​ indicatori concreti, si legge nel comunicato di Federsolidarietà Veneto che annuncia l’inizio di questa partnership con il nostro istituto. “Siamo convinti​ che nel dibattito pubblico manchino strumenti di valutazione dell’impatto sociale che possano rispondere in modo inequivocabile alle questioni e controversie sollevate dalle riforme in atto sul Terzo Settore e sull’impresa sociale. Lo strumento e gli indicatori di cui abbiamo bisogno dovrebbero essere​ creati e approvati dal basso, co-costruiti e condivisi​ dalla cooperazione sociale”.

Sara Depedri, ricercatrice di Euricse che condurrà l’indagine ha in
dividuato i seguenti obiettivi che lo studio dovrebbe raggiungere:

“Primo, l’analisi deve dare visibilità al sistema in tutte le sfaccettature di impatto economico e sociale prodotte per il territorio. Secondo, la valutazione deve essere utile agli interlocutori pubblici e privati, finanziatori, acquirenti, utenti o cittadini​ per far loro conoscere meglio il sistema nel suo complesso, condividendo una valutazione quali e quantitativa, dell’efficienza e dell’efficacia dell’attività. Inoltre, in termini di report e illustrazione di dati si dovranno trasmettere informazioni chiare e sintetiche, ma anche strumenti poi adattabili e personalizzabili​ in base alle esigenze dello stakeholder​. Con l’obiettivo conclusivo di poter usare i dati per migliorare le politiche tanto organizzative quanto locali, agendo quindi sulla valutazione come processo di misurazione dei risultati, di valutazione delle ricadute generate, di pianificazione dei miglioramenti apportabili e di apprendimento da parte degli attori del nuovo welfare”.​

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