Principali risultati del World Co-operative Monitor 2016
Il World Co-operative Monitor 2016 è la quinta edizione della ricerca annuale prodotta dall’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) con il supporto scientifico e tecnico di Euricse. Il rapporto, primo e unico studio a trattare delle dimensioni economiche del movimento cooperativo a livello mondiale, è quest’anno arricchito da una nuova sezione: l’analisi della struttura del capitale delle 300 organizzazioni della graduatoria Top300. Il nuovo rapporto include inoltre una sezione speciale dedicata alle cooperative di consumo all’interno del settore del commercio.
Database 2016– dati riferiti all’anno 2014, con fatturato di superiore a 100 milioni USD, Top 300
Le 10 cooperative più grandi in base al fatturato totale e in base al rapporto tra fatturato e prodotto interno lordo pro-capite
Il World Co-operative Monitor raccoglie e analizza dati sulle cooperative e mutue[1] più grandi al mondo. Le 300 cooperative più grandi sono classificate in base al proprio fatturato e in base al rapporto tra fatturato e prodotto interno lordo (PIL) pro-capite, mettendo così in relazione il fatturato con il potere d’acquisto del Paese in cui hanno sede i dati risultano più facilmente comparabili. Il rapporto presenta inoltre classificazioni settoriali basate sul fatturato.
Il database contiene dati raccolti attraverso un questionario online, rivolto direttamente a cooperative e organizzazioni mutualistiche. Tali dati sono integrati con quelli ricavati da database già esistenti e altri raccolti da associazioni nazionali, istituti di ricerca, organizzazioni di settore ed altri soggetti.
La composizione del capitale nelle imprese cooperative
È la novità del report 2016: il capitolo interamente dedicato ad indagare la struttura e la composizione del capitale delle cooperative presenti nella classifica delle Top 300 di questa edizione del World Co-operative Monitor. Il lavoro, prendendo spunto da una precedente ricerca commissionata dalla Alleanza, include una panoramica delle cooperative Top 300 per regione e per settore, nonché un confronto tra le imprese cooperative e non cooperative all’interno del settore agroalimentare, al fine di verificare alla tesi secondo la quale le cooperative hanno maggiori difficoltà nella raccolta del capitale rispetto ad altri tipi i imprese.
I risultati mostrano un settore con una buona capitalizzazione, in equilibrio finanziario e co redditività sufficiente per sostenere la crescita. Benché la ricerca si limiti ad analizzare le cooperative più grandi, ed il loro numero sia contenuto, si dimostra che tali organizzazioni non sembrano avere particolari problemi nella raccolta del capitale, o per lo meno non più di altre forme di impresa. Emergono inoltre differenze significative tra i vari settori, mentre non si rilevano differenze evidenti tra le diverse macro-regioni, vale a dire Asia e Pacifico, Americhe e regioni europee. I risultati suggeriscono la necessità di politiche che spingano verso una governance in grado di sostenere un crescente livello di investimenti in innovazione, sempre nel rispetto della natura cooperativa.
Le cooperative di consumo nel settore del commercio
In collaborazione con Consumer Co-operatives Worldwide (CCW), organizzazione settoriale dell’Alleanza, quest’anno il World Co-operative Monitor dedica una sezione speciale alle cooperative di consumo nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. L’obiettivo è quello di fornire ai lettori informazioni, che vanno al di là dei numeri, sul contributo che queste cooperative possono dare sia dal punto di vista sociale che economico.
Come per tutte le cooperative in generale, l’obiettivo di una cooperativa di consumo non è quello di massimizzare i profitti, ma di essere al servizio dei suoi membri e dei loro interessi. Forti dei loro valori, le cooperative di consumatori danno importante attenzione alla responsabilità sociale: le cooperative di consumatori favoriscono un approccio sostenibile verso le attività di produzione e distribuzione, con sensibilità e attenzione allo sviluppo sostenibile delle comunità locali, all’ambiente e alla salute e sicurezza dei consumatori.
In questa sezione speciale del World Co-operative Monitor, vengono quindi presentate quattro storie di cooperative di consumatori, sia di grandi che di piccole dimensioni, che, in giro per il mondo, hanno intrapreso interessanti iniziative: Alleanza 3.0 (Italia), iCOOP Corea (Repubblica di Corea), NCG / CoMetrics (USA), JCCU (Giappone). Segue poi l’intervista a Petar Stefanov, attuale Presidente della CCW e Central Cooperative Union, in Bulgaria.
Petar Stefanov, Presidente di Consumer Co-operatives Worldwide
“Le sfide sono sempre più grandi, soprattutto oggi, spesso per le dinamiche imprevedibili delle tecnologie emergenti, la crisi globale, l’apertura dei paesi, il commercio e il consumo eccessivo. In questo contesto, i leader delle cooperative hanno un ruolo importante nel preservare l’essenza della impresa cooperativa, che ha dimostrato capacità di adattamento e flessibilità per risolvere i problemi sociali, e che dà idee e approcci per affrontare le sfide di “creare un mondo migliore, adesso!“
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Il rapporto World Co-operative Monitor 2016 è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori di Euricse, con il contributo di Professore Flavio Bazzana della Università di Treno e con il supporto scientifico di un comitato di studiosi ed esperti internazionali. Il progetto è reso possibile grazie al sostegno dei nostri partner organizzativi: Fundación Espriu e OCB System.
Le cooperative possono partecipare attivamente al progetto compilando il questionario disponibile su www.monitor.coop. L’intero rapporto World Co-operative Monitor e la metodologia adottata sono disponibili al seguente indirizzo: www.monitor.coop.
[1] Le organizzazioni prese in considerazione includono cooperative, gruppi e reti di cooperative, organizzazioni mutualistiche e imprese non cooperative controllate da cooperative. Maggiori informazioni sulla metodologia utilizzata sono disponibili su www.monitor.coop