Le imprese di comunità in Italia

4 Aprile 2024

Le imprese di comunità sono un innovativo approccio organizzativo basato sull’iniziativa e sulla partecipazione della società civile nella fornitura di beni e servizi nell’interesse generale della comunità. Questo modello imprenditoriale sta guadagnando crescente rilevanza per il suo impatto positivo sullo sviluppo locale nelle aree rurali ed emarginate. Con una governance inclusiva che coinvolge attivamente i membri della comunità nella gestione, nel finanziamento e nell’implementazione delle attività, queste imprese si distinguono per la loro capacità di interagire e integrarsi con altre iniziative comunitarie, come le comunità energetiche e i servizi di prossimità. In Italia prendono per lo più la forma di cooperative di comunità.

Il recente rapporto di Euricse, intitolato “Le imprese di comunità in Italia. Caratteristiche distintive e traiettorie di sviluppo“, mette in evidenza le peculiarità territoriali e organizzative di questo fenomeno emergente con particolare attenzione al loro sviluppo negli ultimi anni. Il rapporto è stato presentato nel corso di un webinar online con la partecipazione dei ricercatori di Euricse e la testimonianza di esperienze da tutta Italia.

 

L’obiettivo principale della ricerca condotta da Euricse, con il coordinamento scientifico del ricercatore senior Jacopo Sforzi, è quello di approfondire la comprensione, la diffusione e il funzionamento delle imprese di comunità, esaminando il contesto socio-economico in cui operano e le dinamiche interne ed esterne che le caratterizzano.

L’indagine svoltasi tra il 2021 e il 2023 ha identificato 243 imprese di comunità attive al 31 dicembre 2023, distribuite prevalentemente nel centro-nord del paese, operanti su vari settori (servizi e welfare, turismo, ambiente e paesaggio, commercio, agricoltura, gestione spazi, etc). Le regioni con la più alta concentrazione di imprese di comunità sono Toscana (49), Abruzzo (31) e Emilia Romagna (30).

Uno dei risultati più significativi emersi dallo studio è la notevole crescita, in termini numerici, di queste organizzazioni economiche nel quadriennio considerato, nonostante alcuni casi di chiusura o inattività che evidenziano anche la loro fragilità. Tuttavia, la loro capacità di adattamento e resilienza durante periodi di crisi, inclusa la fase pandemica da Covid-19, rende evidente il ruolo cruciale di tali imprese nei processi di sviluppo locale. Le motivazioni più diffuse alla base della scelta di costituire un’impresa di comunità risultano infatti essere legate al proposito di rispondere efficacemente a bisogni territoriali emergenti o già presenti: la volontà di offrire nuove opportunità economiche per gli abitanti ricorre nel 26% delle risposte raccolte, seguita dall’intenzione di offrire servizi mancanti (24%) e dall’idea di valorizzare le risorse locali (15%), riqualificazione di un’area/terreno utilizzato (10%) e rispondere ai bisogni specifici, ad esempio esclusione sociale (10%).

 

Il rapporto è strutturato in diverse sezioni:

  • Presentazione dei dati raccolti sulla distribuzione geografica, i promotori e le motivazioni delle imprese di comunità.
  • Analisi dei modelli di governance, con un focus sull’inclusione interna ed esterna.
  • Approfondimento dei metodi di coinvolgimento dei residenti nei processi aziendali e dei rapporti con la pubblica amministrazione e altre organizzazioni territoriali.
  • Analisi degli strumenti di finanziamento utilizzati dalle imprese di comunità per sostenere i propri progetti.
  • Disamina di diversi aspetti emersi durante la ricerca, come la scelta della forma giuridica, il ruolo delle normative regionali, l’influenza delle centrali cooperative e i fattori economici e gestionali che influenzano la sostenibilità economica delle imprese.
  • Conclusioni e suggerimenti per promuovere e sostenere lo sviluppo sostenibile delle imprese di comunità e delle comunità di riferimento.

 

Al webinar di lancio del report sono intervenuti Jacopo Sforzi, ricercatore di Euricse e coordinatore scientifico del progetto, la ricercatrice Annalisa Spalazzi (Euricse – Gran Sasso Science Institute), le cooperative di comunità Fer-Menti Leontine (Marco Angeloni), Vivalascio (Franco Cagnoli), Artemisia (Elisabetta Gizzi), Rete dei Piccoli Comuni del Welcome (Giovanna Zollo), i rappresentanti di Confcooperative (Massimiliano Monetti), Legacoop (Paolo Scaramuccia), Gal Escartons & Valli Valdesi (Carlo Salot), Far Maremma (Andrea Brogioni).

 

 

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Questo rapporto è frutto di una ricerca più ampia che mira a comprendere l’attivazione delle “comunità intraprendenti”, forme organizzative innovative su base comunitaria, come un fenomeno in espansione, identificandone gli ambiti di intervento, le condizioni di sviluppo e i limiti. Il progetto “Comunità Intraprendenti. Alla ricerca di nuove pratiche di trasformazione sociale“, che si sviluppa su più anni, vede non solo il coinvolgimento scientifico di Euricse, ma anche la collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo, di Fondazione CRC, di Fondazione con il Sud, di FondoSviluppo FVG e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Oltre ad una prima mappatura generale delle “Comunità Intraprendenti” in Italia, sono stati prodotti report specifici sulle Comunità a Sostegno dell’Agricoltura (CSA), le Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia (CER), e da ultimo appunto sulle Imprese di Comunità. I report sono tutti scaricabili gratuitamente sul sito di Euricse alla voce Pubblicazioni/Rapporti. Inizio modulo

 

 

 

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