L’Ecosistema delle competenze per il Terzo Settore
All’Università di Trento sono stati consegnati i diplomi per la 26esima edizione del master in Gestione di Imprese sociali, l’iniziativa formativa targata Euricse e Università di Trento avviata nel 1995. L’occasione ha visto anche un focus sulle competenze per lavorare nel Terzo Settore, con la ricerca di Euricse sulle “Comunità Intraprendenti in Italia” e i contenuti didattici legati al Master GIS come la Guida multimediale e il MOOC, il corso online sui principali temi riguardanti le Imprese Sociali e la loro gestione. Presenti il direttore di Euricse Riccardo Bodini e il prof. Marco Bombardelli, che è stato direttore del Master GIS.
Il Master GIS
Il Master Universitario in Gestione di Imprese Sociali, gestito da Euricse in partnership con l’Università di Trento, Consolida Trento e CSV Trentino, è un percorso che forma le figure professionali in grado di sostenere le imprese sociali ed altri enti del Terzo Settore nelle molteplici sfide che si trovano ad affrontare, dal punto di vista gestionale, organizzativo e giuridico. La cerimonia di consegna dei diplomi sancisce la fine di un percorso articolato in 6 mesi di didattica, organizzata tra lezioni, seminari e laboratori con docenti di estrazione sia accademica sia imprenditoriale, e 5 mesi di tirocinio full time in imprese sociali ed organizzazioni non profit nazionali ed europee. Al termine dei tirocini, la quasi totalità dei corsisti ha continuato a collaborare con la stessa organizzazione, a conferma dell’alto tasso di placement che ha sempre contraddistinto il master. In tutti quest anni circa l’87% dei frequentanti ha trovato occupazione a sei mesi dal diploma, con picchi del 90%.
Venerdì 20 gennaio 2023 i corsisti dell’anno accademico 2021-22 hanno ricevuto i propri diplomi, e nel suo intervento il prof Marco Bombardelli, per molti anni direttore del master, si è richiamato allo sviluppo di competenze sottolineando l’importanza della formazione per costruire profili adatti a entrare in futuro in questo tipo di organizzazioni.
Tutti i diplomati del Master GIS a.a. 2021-22: Alessandra Baldo, Selene Borletto, Irene Buosi, Rymma Fomenko, Loris Genetin, Jessica Job, Edith Mangraviti, Claudia PinessI, Fabiana Pompermaier, Michele Semeraro. Nella foto insieme al prof. Marco Bombardelli.
Le “Comunità Intraprendenti”
La cerimonia di consegna dei diplomi è stata anche una preziosa occasione per mettere a fuoco le competenze da sviluppare per avviare un futuro professionale nel mondo del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale, e renderlo sostenibile nel tempo. Competenze e professionalità che emergono anche dagli esempi mappati nella ricerca di Euricse sulle “Comunità Intraprendenti”, la prima di tal genere in Italia che traccia quelle diverse esperienze di cittadinanza attiva, nate in risposta alle sfide e ai bisogni della comunità.
Riccardo Bodini, direttore di Euricse, ha ricordato come il rapporto sia solo il primo passo di un progetto pluriennale ed articolato, intitolato appunto “Comunità Intraprendenti”, con il quale l’istituto, che già vanta una lunga esperienza di ricerca sulle imprese di comunità, ha voluto mappare il fenomeno delle diverse economie di comunità emergenti nel nostro Paese. Oltre all’impegno scientifico di Euricse, il percorso vede il contributo e la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crc, Fondazione con il Sud, Fondo sviluppo Fvg e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
«Si parla di “comunità intraprendente”, ha spiegato Jacopo Sforzi, ricercatore di Euricse e coordinatore scientifico del progetto – quando coesistono tre elementi fondamentali: l’auto-organizzazione attraverso iniziative imprenditoriali autonome; il beneficio comunitario per affrontare problemi economici, sociali ed ambientali; la partecipazione della comunità, con un coinvolgimento attivo dei cittadini. Il primo rapporto pubblicato lo scorso ottobre, a cui seguiranno altri approfondimenti e rapporti specifici, considera 687 realtà attive in Italia suddivise in 9 tipologie di comunità intraprendenti ed è dedicato ad analizzare la diffusione, l’evoluzione negli anni, i tratti distintivi e le particolarità” di questo fenomeno».
Le testimonianze: da Trento a Ravenna
La food coop Stadera, di Ravenna, e la Portineria de la Paix, di Trento, son due esempi di imprese di comunità che stanno cercando di dare risposte vere ai bisogni delle persone. Se né parlato durante la tavola rotonda, che ha seguito la presentazione della ricerca di Euricse.
La portineria è un esempio di welfare di prossimità avviato nel 2021 e rappresenta il volto più sociale delle attività del circolo Arci situato in Passaggio Teatro Osele, nel centro storico di Trento. Giulia Cutello, tra i fondatori e attuale coordinatrice ha raccontato: «L’idea di aprire una portineria è nata dall’osservazione di esempi virtuosi già diffusi in Italia e all’estero: il concetto di portineria di quartiere è costruito sull’esempio francese della Portineria Lulu, che è stato poi replicato in Europa assumendo caratteristiche specifiche a seconda delle peculiarità dei singoli territori. Quello della portineria è un modello che ben si adatta al contesto trentino selezionato: pur essendo in centro storico Passaggio Teatro Osele vive in parte dinamiche sociali tipiche delle periferie dei centri urbani». Il progetto di Portineria Sociale è stato realizzato grazie alla collaborazione fra Associazioni A.P.S. Dulcamara, che gestisce il Cafè de la Paix, La Chichera, Due punti, Alchemica e Arci del Trentino e supportato dal Comune di Trento. Oltre a svolgere, per l’appunto, la funzione di portineria, aprendo i cancelli e svolgendone le funzioni tipiche, si assume anche un compito ben più delicato e fondamentale: quello di presidiare il Passaggio offrendo, tra gli altri servizi anche il dog sitting o l’innaffiamento delle piante a domicilio, eventi culturali e i laboratori.
Stadera nasce da un’esperienza diretta di Enrico De Sanso, il fondatore, di alcuni anni a Bruxelles dove ha già progettato e gestito una food coop. Una volta rientrato in Italia è venuta l’idea di creare a Ravenna una realtà simile per proporre un modello economico alternativo alla grande distribuzione, in cui i soci si riappropriano di una parte dell’attività legata al consumo. «Il funzionamento di Stadera si rifà agli esempi di New York, Parigi e Bruxelles, che sono quelli di maggiore successo nel mondo. È una cooperativa di consumatori partecipativa e i soci sono i proprietari della cooperativa, i clienti esclusivi e i gestori, perché intervengono nella conduzione quotidiana del negozio occupandosi della cassa, della sistemazione dei prodotti nelle scaffalature, nella ricezione della merce, della pulizia e dell’accoglienza dei clienti. Stadera è stata fondata a febbraio 2020 ma ha aperto ufficialmente a metà giugno a causa dell’emergenza sanitaria».
Sviluppare le competenze per il Terzo Settore: gli strumenti open source di Euricse
Sul tema delle imprese sociali, Euricse ha realizzato nell’ultimo anno due prodotti di approfondimento. Il primo consiste in un MOOC (Massive Open Online Courses), ovvero una serie di pillole informative (disponibili sulla pagina YouTube di Euricse) curate da alcuni docenti del Master e ricercatori Euricse sui principi dell’impresa cooperativa. Il secondo è una guida multimediale contenente le competenze chiave per la gestione delle imprese sociali. Entrambi, realizzati con il sostegno di Fondazione Caritro sono online, gratuiti, aperti a tutti e si trovano sul sito del MasterGIS e di Euricse.