La rivoluzione dell’impresa sociale. Per un rinnovato protagonismo della società civile
Di Carlo Borzaga e Giulia Galera
Persone con disabilità, persone con tossicodipendenze, persone anziane, chi è afflitto da malattie mentali, i minori e i giovani a rischio: le imprese sociali sono nate per incidere sul grado di giustizia sociale, dotando comunità e gruppi svantaggiati degli strumenti necessari a migliorare il proprio livello di benessere ed emanciparsi da situazioni di marginalità ed esclusione.
Cos’è un’impresa sociale? Quali caratteristiche deve avere e perché il suo pieno riconoscimento rimane tutt’oggi una sfida?
Nata in Italia già negli anni Ottanta, l’impresa sociale è un tentativo di auto-organizzarsi per dare risposta a problemi collettivi. Un modo tutto nuovo di fare impresa che prende forma grazie alla mobilitazione volontaria di cittadini e cittadine e arriva a mettere in discussione i modelli di produzione orientati alla massimizzazione del profitto, per promuovere forme partecipate di gestione di beni e servizi di interesse generale. Un modo tutto nuovo di organizzare i servizi di welfare, in un’epoca di “nuovi poveri” e vulnerabilità crescenti.
Una biografia dell’impresa sociale sia per incoraggiare l’adozione di politiche che valorizzino il rinnovato protagonismo della società civile, sia la riacquisizione da parte delle imprese sociali della piena consapevolezza della propria specificità.