Servizio Civile: trampolino verso l’età adulta e strumento di cittadinanza
In concomitanza con la 4a Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale, venerdì 15 dicembre 2023 Euricse ha presentato i risultati di una nuova ricerca che esplora il ruolo del servizio civile nella transizione dei giovani verso l’età adulta. L’analisi, condotta con il sostegno della Fondazione Caritro e in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Sociale della Provincia di Trento, si è concentrata in particolare sul Servizio Civile Universale Provinciale (SCUP) della Provincia di Trento, sottolineando il suo approccio innovativo ed efficace e che lo rende un modello esemplare per il Paese; questo pone al centro il progetto individuale e la formazione come elementi guida per orientare i giovani verso una cittadinanza consapevole. Il convegno si è articolato in due momenti: una prima parte di analisi con gli esperti, e una tavola rotonda di buone pratiche da parte di alcuni degli enti che partecipano al servizio civile in Trentino.
Inizialmente concepito come un’alternativa militante al servizio di leva, il Servizio Civile ha subito un’evoluzione nel tempo, trasformandosi in un prolungamento dell’impegno volontario e solidale e assumendo un ruolo significativo nell’educazione alla cittadinanza attiva. Parallelamente, è stato considerato un possibile rimedio alla disoccupazione giovanile e un’opportunità di esperienza professionalizzante. Negli ultimi tempi questo istituto sta attraversando una fase di profonda riflessione, per adattarsi alle sfide attuali del contesto socio-economico e alle aspettative dei giovani.
La ricerca, condotta da Giacomo Pisani, ricercatore di Euricse si focalizza in particolare sul Servizio Civile Universale Provinciale del Trentino (SCUP), analizzando le aspettative dei giovani, le sfide e le prospettive che stanno influenzando la sua evoluzione.
Lo studio mette in luce un aumento del fenomeno del disagio e della vulnerabilità giovanile, accentuato dagli impatti della pandemia. I giovani che scelgono di partecipare al servizio civile lo fanno con l’obiettivo di acquisire esperienza formativa, esplorare il mondo del lavoro e scoprire le proprie inclinazioni personali. Pertanto, è fondamentale che lo strumento del servizio civile possa rispondere in modo adeguato a queste crescenti esigenze, fungendo da mediatore tra l’acquisizione di “competenze per la vita” e la formazione per il mondo del lavoro.
Ad aprire i lavori sono stati Mario Diani, presidente di Euricse, e Patrizia Galvagni, vice presidente del Consiglio di Gestione di Fondazione Caritro; poi la parola è passata agli esperti per un primo momento di analisi.
Anna Cossetta, direttrice della Fondazione De Mari di Savona, ha ricostruito il percorso che ha svolto negli ultimi anni il servizio civile in Italia e le sue prospettive di innovazione, sottolineando come il modello SCUP sia esemplare a livello nazionale. Ha anche evidenziato la persistente necessità di preparare i giovani per un futuro diverso, offrendo loro concrete opportunità di autorealizzazione.
Giacomo Pisani, ricercatore di Euricse e autore del report, ha evidenziato l’importanza della creazione di modelli organizzativi efficaci per il successo del Servizio Civile. Ha posto l’accento sulla partecipazione delle organizzazioni, sulla qualità della formazione e sulle relazioni territoriali. La ricerca di natura qualitativa, basata su interviste e focus group con giovani partecipanti nella provincia di Trento, ha esaminato aspettative giovanili e il funzionamento del sistema SCUP. Gli attori coinvolti, tra cui l’Ufficio del Servizio Civile, le organizzazioni, gli operatori sociali e i formatori, giocano un ruolo chiave nella formazione, dove solidarietà e virtù civiche diventano elementi essenziali di una “cassetta degli attrezzi” per la vita quotidiana e professionale. Il successo del Servizio Civile in Trentino è attribuito all’innovazione e alla varietà delle proposte formative, ma anche all’attenzione e ascolto dei giovani, grazie all’impegno continuo dell’Ufficio Servizio Civile e delle organizzazioni sul territorio, in particolare cooperative sociali e altri enti del Terzo Settore.
Giampiero Girardi, direttore dell’Ufficio Servizio Civile dell’Agenzia per la Coesione Sociale della Provincia di Trento, ha ribadito l’esperienza positiva del modello trentino, che ha coinvolto 3.158 giovani in un arco di dieci anni. Il servizio civile fornisce competenze pratiche per il mondo del lavoro, promuove la comprensione della cittadinanza attraverso l’esperienza diretta del mondo e favorisce la crescita personale mettendo i giovani alla prova e incoraggiandoli ad assumersi responsabilità. Un’indagine condotta dall’Ispat nel 2021 ha rilevato un tasso di occupazione dell’87% nei giovani che avevano concluso il servizio civile un anno prima e un grado di soddisfazione superiore al 90%.
Durante la tavola rotonda, gli interventi hanno sottolineato la necessità di riconsiderare l’approccio originario del Servizio Civile, mettendo in risalto l’importanza di affrontare seriamente le attuali sfide che i giovani stanno affrontando. I rappresentanti di enti e organizzazioni impegnati nel servizio civile in Trentino hanno condiviso esperienze significative, evidenziando l’importanza di un approccio pratico e responsabile di fronte alle sfide accentuate dalla pandemia. Inoltre, è emerso che le organizzazioni stesse traggono insegnamenti dai giovani, i quali apportano una ventata d’aria nuova e punti di vista differenti. Tra coloro che hanno preso la parola vi sono stati Federica Graffer (Comune di Trento), Daniela Finardi (Museo Etnografico Trentino San Michele), Massimo Komatz (Cooperativa Villa Sant’Ignazio), Giuseppe Marino (Centro Astalli) ed Eleonora Catanzaro (giovane in servizio civile).