World Cooperative Monitor 2023
Tredici cooperative italiane si collocano tra le principali a livello globale per fatturato, mentre quindici primeggiano nella classifica che considera il rapporto tra il loro fatturato e il PIL nazionale, sottolineando così la loro rilevanza nell’ambito dell’economia del paese. Nel corso del 2021, il valore totale della produzione delle cooperative italiane raggiunge i 66,15 miliardi di dollari, costituendo pari quasi al 3% del fatturato complessivo a livello mondiale.
Conad (27°) e Coop Italia (32°) mantengono posizioni di rilievo, mentre la Banca Popolare di Sondrio rientra al 287° posto, dopo essere stata assente solo nell’edizione precedente della classifica delle top 300 per fatturato. A livello globale, le posizioni del podio sono occupate da due gruppi francesi del settore finanziario: Groupe Crédit Agricole al primo posto e Groupe BPCE al terzo; al secondo posto la tedesca REWE del settore del commercio al dettaglio. Il “World Cooperative Monitor” è il report che da dodici anni analizza le dimensioni e le caratteristiche delle 300 cooperative più grandi del mondo, evidenziando la loro resilienza in contesti economici e sociali complessi.
Il nuovo rapporto sottolinea quanto sia importante la componente sociale all’interno delle cooperative, enfatizzando i benefici offerti ai membri mediante un’analisi di ciò che le cooperative offrono online.
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Oggi, durante un seminario in collaborazione con ICETT (un think tank composto da importanti cooperative e gruppi cooperativi associati all’ICA per lo studio e l’approfondimento delle questioni legate al mondo cooperativo), Euricse e l’Alleanza Internazionale delle Cooperative ICA) hanno lanciato e presentato la nuova edizione del World Cooperative Monitor.
Jeroen Douglas, Direttore Generale dell’ICA, ha affermato che: «Il movimento cooperativo non riguarda solo numeri e classifiche; riguarda persone che si uniscono per costruire un futuro migliore. Le classifiche dei Top 300 e le analisi settoriali presenti in questo rapporto mostrano la diversità e l’entità dell’impatto cooperativo. Dall’agricoltura alla finanza, dalla sanità all’energia, le cooperative stanno trasformando settori, mettendo le persone al di sopra dei profitti e creando modelli sostenibili a beneficio di tutti. In un mondo che affronta numerose sfide, dalle incertezze economiche alle disuguaglianze sociali, il modello cooperativo emerge come un faro di speranza, dimostrando la sua capacità unica di promuovere la crescita inclusiva, la prosperità condivisa e la resilienza comunitaria».
Gianluca Salvatori, segretario generale di Euricse, sottolinea l’importanza di misurare non solo le dimensioni, ma anche l’impatto dell’economia cooperativa, specialmente data l’incrementata visibilità negli ultimi anni dell’economia sociale. “Importanti iniziative globali, come il Piano Europeo dell’Economia Sociale, il riconoscimento all’interno della Strategia Industriale Europea e la Raccomandazione del Consiglio Europeo del novembre 2023, sottolineano l’importanza dell’economia sociale. Queste iniziative convalidano e sfidano anche questo tipo di relazioni, invitando il World Cooperative Monitor (WCM) a contribuire a una comprensione più precisa dell’economia sociale, in particolare nel settore cooperativo.” In un panorama dinamico in cui il ruolo sociale delle cooperative è sempre più evidente, Salvatori sottolinea anche che il nuovo rapporto contiene un’analisi approfondita dei benefici che queste organizzazioni forniscono ai propri membri, con un’attenzione alla strategia di comunicazione online che adottano per trasmettere l’identità delle cooperative e la loro capacità di apportare valore aggiunto.
Le cooperative italiane nella classifica mondiale
Le cooperative italiane si distinguono nella classifica mondiale del World Cooperative Monitor, contando tredici rappresentanti con un valore complessivo di 66,15 miliardi di dollari, corrispondenti a circa il 3% del fatturato totale delle prime 300 cooperative a livello globale (dati del 2021). Queste cooperative includono Conad, Coop Italia, Reale Mutua, Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, Gruppo Cassa Centrale, Agricola Tre Valli, GESCO, SACMI, CEF, Granlatte, Banca Popolare di Sondrio, Unione Farmaceutica Novarese e Manutencoop. Le posizioni di spicco sono occupate da Conad, al 27° posto, e Coop Italia, al 32° posto, con posizioni sostanzialmente invariate rispetto alla precedente edizione.
Nel settore dei servizi, l’Italia nel 2021 primeggia con Manutencoop al terzo posto, seguita da Coopservice (quarta), F.A.I. Service (settima), CNS (nona) e CIR Food S.C (decima).
Nel comparto industriale, il gruppo SACMI – Società Anonima Cooperativa Meccanici Imola si colloca al quarto posto, mentre nel settore commerciale Conad e Coop Italia si piazzano rispettivamente al settimo e all’ottavo posto.
Nel campo finanziario, il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea si posiziona al nono posto.
I dati internazionali
Nel 2021, il fatturato complessivo delle 300 organizzazioni cooperative più grandi ha raggiunto i 2.409 miliardi di dollari a livello internazionale. Il settore agricolo, con 105 imprese, costituisce la fetta più consistente, seguito da quello assicurativo con 96 imprese e dal commercio all’ingrosso e al dettaglio con 57 imprese.
Analizzando la Top 300, la classifica delle cooperative più grandi al mondo, le posizioni del podio sono occupate da due gruppi francesi del settore finanziario: Groupe Crédit Agricole al primo posto e Groupe BPCE al terzo; al secondo posto la tedesca REWE del settore del commercio al dettaglio.
La maggior parte delle organizzazioni classificate proviene dai Paesi industrializzati, con gli Stati Uniti che contano 73 imprese, seguiti dalla Francia con 40, la Germania con 31 e il Giappone con 21.
Il World Cooperative Monitor presenta anche una classifica del fatturato in rapporto al PIL pro-capite, mirando a correlare i dati economici con la ricchezza effettiva di ciascun Paese. In questa graduatoria, le prime due posizioni della Top 300 sono occupate da due cooperative agricole indiane, IFFCO e la Gujarat Cooperative Milk Marketing Federation, rispettivamente prima e seconda, mentre la Groupe Crédit Agricole è terza.
La comunicazione della propria identità e dei benefici per i soci nel mondo cooperativo
Nell’edizione del 2023, il capitolo dedicato all’approfondimento si focalizza sull’analisi di un campione delle più grandi cooperative e mutue a livello mondiale, utilizzando informazioni reperite dai loro siti internet. Lo scopo è comprendere come tali entità comunicano la propria identità cooperativa e illustrano l’essenza del cooperativismo e della mutualità al pubblico. Emergono chiaramente gli sforzi delle grandi cooperative e mutue nel comunicare esplicitamente la loro natura cooperativa o mutualistica. Questa identità viene presentata con forza attraverso dichiarazioni dirette, narrazioni storiche, pratiche commerciali e, in alcuni casi, sezioni dedicate sulla loro struttura cooperativa.
Inoltre, viene enfatizzato come vengono evidenziati i vari benefici per i soci, che possono essere tangibili o intangibili e differiscono in base al tipo specifico di cooperativa. Questi benefici non si limitano solo a vantaggi economici, come sconti sugli acquisti di beni e prodotti forniti dall’organizzazione nelle cooperative commerciali, ma comprendono anche programmi di formazione e aggiornamento in linea con l’attività commerciale della cooperativa, come nel caso del settore agricolo. Alcune cooperative offrono servizi al di fuori del loro core business, come servizi assicurativi a tariffe competitive nelle cooperative di consumo.
Questa analisi si allinea agli obiettivi dell’indagine sull’identità cooperativa pubblicata nel giugno 2023 dall’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA), che ha esaminato come cooperatori, rappresentanti delle organizzazioni ed esperti di cooperazione percepiscono l’identità cooperativa. Inoltre, si collega al capitolo del Report 2022 che ha focalizzato l’attenzione sul consolidamento dell’identità cooperativa attraverso la digitalizzazione delle cooperative e mutue.