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![Lavoratrici della cooperazione: in Trentino sono il 56,2% del totale](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/03/onu.png)
Lavoratrici della cooperazione: in Trentino sono il 56,2% del totale
Nei cda il 23%. “Donne in cooperazione”: la governance sia paritaria
È l’occasione per interrogarsi sull’avanzamento nella riduzione delle asimmetrie che, ancora oggi, segnano tanto l’economia quanto la società. La Giornata internazionale della donna è anche il momento per approfondire la presenza e il ruolo delle lavoratrici in uno dei settori maggiormente rilevanti per il Trentino: la cooperazione. Quante sono le dipendenti? Che posizione hanno? La loro presenza quanto incide nel comparto? Le risposte saranno contenute in una ricerca, condotta da Euricse e coordinata da Chiara Carini e Eddi Fontanari, dedicata alla cooperazione in Trentino. In attesa della pubblicazione, nei prossimi mesi, sono già disponibili i primi numeri: le dipendenti nelle cooperative trentine sono il 56,2% del totale. Ancora: dal 2012, le donne assunte nelle coop sono aumentate del 24%. Unico neo: pur essendo la maggioranza dei dipendenti, la presenza delle donne nei cda è pari al 23%.
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![Legacoop Umbria punta sulle “Imprese di comunità”](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/03/sx-Bernardoni-centro-Ricci-dx-Mori.jpg)
Legacoop Umbria punta sulle “Imprese di comunità”
Presentato il libro e discussa la proposta di legge regionale
La presentazione del libro “Imprese di comunità” organizzato da Legacoop, svoltasi ieri a Perugia, è stata l’occasione per ragionare sulle prospettive di sviluppo di questa forma di impresa e sulla proposta di legge regionale sulle cooperative di comunità sottoscritta dai consiglieri regionali Rometti e Casciari, partendo dalle esperienze già presenti in Umbria.
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![Nuove economie, nuove società. Riscoprire Ostrom per un’alternativa possibile](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/02/feltrinelli.png)
Nuove economie, nuove società. Riscoprire Ostrom per un’alternativa possibile
Borzaga alla Fondazione Feltrinelli. “La cooperazione dev’essere vista come meccanismo di coordinamento”
Tutto sommato, nella presentazione dell’evento già si ponevano temi e domande che hanno animato l’intera serata, l’ultima del ciclo “There is (NO) alternative” ideato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. “Nel sottobosco del mondo globalizzato fioriscono esperienze di economie cooperative, improntate alla condivisione e alla solidarietà, che fanno da argine alle insostenibilità del sistema globale. Queste nuove economie possono davvero essere alternative?”. Ancora: economia cooperativa, movimenti sociali e solidarietà possono rivelarsi argine all’insostenibilità di oggi? A rispondere, Carlo Borzaga, presidente di Euricse, e Bruno Frère, docente all’Università di Liegi. Due angolature diverse, eppure una conclusione assonante. Ovvero che un’alternativa al neoliberismo è praticabile. “A patto che ci si spogli delle teorie classiche della letteratura mainstream, incapaci di interpretare l’opportunità dell’economia cooperativa”, ha detto Borzaga citando il pensiero che è valso il Nobel a Elinor Ostrom. “La cooperazione – ha spiegato – dev’essere letta come meccanismo di coordinamento, alternativo sia allo Stato sia al mercato”.
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![JEOD: è online il nuovo numero della rivista](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/02/Jeod-Cover-1-e1551092750469.jpg)
JEOD: è online il nuovo numero della rivista
E’ online il nuovo numero (Volume 7, Issue 2) della rivista scientifica internazionale The Journal of Entrepreneurial and Organizational Diversity (JEOD).
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![“Sviluppo e innovazione del Terzo Settore”: 3 milioni di euro per piani pluriaziendali condivisi](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/02/progetto-foncoop.jpg)
“Sviluppo e innovazione del Terzo Settore”: 3 milioni di euro per piani pluriaziendali condivisi
Foncoop, pubblicato l’Avviso 42 Strategico
L’Avviso 42 strategico del Fondo di Rotazione “Sviluppo e innovazione del Terzo Settore” stanzia 3 milioni di euro su base nazionale per piani formativi pluriaziandali condivisi.
Obiettivo dell’Avviso è sostenere percorsi di innovazione sociale delle organizzazioni di Terzo Settore promuovendo la nascita e il consolidamento di relazioni, di progettualità e iniziative condivise, finalizzate a rafforzare le capacità di analisi dei contesti di sviluppo e ridefinire strategie imprenditoriali.
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![Codice del Terzo settore, un invito a rimeditare le posizioni del Consiglio di Stato](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/02/art-gmb-hockney-david-a-bigger-picture-2011.jpg)
Codice del Terzo settore, un invito a rimeditare le posizioni del Consiglio di Stato
Coprogettazione e coprogrammazione, lettera aperta all’ANAC
Docenti e studiosi firmano il documento partito dal “Club dell’articolo 55”
Prima l’entusiasmo, acceso con l’introduzione nel Codice del terzo settore di una più ampia gamma di strumenti per coprogettare, coprogrammare e gestire in convenzionamento servizi di interesse generale; applicando con coerenza il principio di sussidiarietà. Poi lo scoramento, generato dal parere del Consiglio di Stato (il n. 2052, reso dalla Commissione speciale di Palazzo Spada il 20 agosto 2018) che arretra il potenziale di una nuova stagione di collaborazione fra pubblica amministrazione e enti del terzo settore indicando – con piglio conservativo - l’unica via della gara d’appalto. Ora la risposta: una mobilitazione, confluita in un documento, promosso dal “Club degli amici dell’articolo 55” (nato ben prima del parere contestato, a dimostrazione delle speranze riposte nella riforma) e con cui giuristi, economisti, ricercatori ed esperti chiedono una correzione delle incongruenze e delle mancanze espresse dalla giustizia amministrativa. Obiettivo: esortare l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ad aggiornare le proprie Linee Guida nel rispetto (reale) del diritto e delle specificità del terzo settore.
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![Sviluppo locale, l’occasione delle imprese di comunità](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/art-3929747_1920.jpg)
Sviluppo locale, l’occasione delle imprese di comunità
Orvieto, presentato a Palazzo dei Sette il libro di Sforzi, Mori e Bernardoni
Oliveti (Cittaslow): "Nei borghi c'è fragilità, ma anche voglia di rivincita e di riscatto"
“Nei borghi e nelle aree interne c'è fragilità, ma c'è anche voglia di rivincita, di riscatto e di progetto”. Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Città Slow International è partito da qui. Indicando le sfumature in chiaroscuro dei piccoli territori italiani: in parte feriti da una lenta emorragia di abitanti e al tempo stesso capaci di slanci resilienti e innovative soluzioni di sviluppo locale. A Palazzo dei Sette, a Orvieto, Oliveti ha introdotto così la prima presentazione del libro "Imprese di comunità. Innovazione istituzionale, partecipazione e sviluppo locale" (il Mulino) curato da Jacopo Sforzi e Pier Angelo Mori. Un volume frutto di un percorso di ricerca avviato negli ultimi anni da Euricse che analizza, nelle parole di Sforzi, “uno strumento di sviluppo partecipato dai cittadini e capace di rispondere ai singoli bisogni dei territori”.
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![Territori accoglienti: l’incontro a Roma con il presidente Fico](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/15_01_2019_Fico_delegazione_ERI-9089.jpg)
Territori accoglienti: l’incontro a Roma con il presidente Fico
Euricse e il Consorzio Nazionale Idee in Rete hanno incontrato a Montecitorio il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Un'occasione per presentare alla terza carica dello Stato il percorso di ricerca avviato in seguito al convegno “Territori accoglienti” e ripercorrere - con i promotori - le direttrici di un studio sulle modalità in cui terzo settore e enti locali hanno saputo rispondere alla sfida migratoria, avviando processi di accoglienza e integrazione sul territorio. Dal convegno è partita la stesura (in corso) di un libro bianco. E alcune delle pratiche protagoniste saranno raccontate dal presidente Fico.
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![Out of Place: un corso per la progettazione (culturale) del territorio](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/P20132_10.jpg)
Out of Place: un corso per la progettazione (culturale) del territorio
Connecting Cultures e Sibec: un ciclo formativo alla Triennale di Milano
di Angela Lenzi
Com’ è possibile individuare modelli innovativi di rigenerazione territoriale che siano in grado di valorizzare le potenzialità del patrimonio locale (culturale, paesaggistico, materiale e immateriale)? Quali strumenti sono necessari per raggiungere il risultato e attivare processi condivisi sul territorio? Sibec e Connecting Cultures provano a dare una risposta. Lo faranno con Out of Place, un corso di progettazione culturale del territorio: perché l’amministrazione condivisa può anche contribuire allo sviluppo della comunità locale.
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![La cooperazione nelle regioni italiane: il rapporto Istat-Euricse](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/fotp.jpg)
La cooperazione nelle regioni italiane: il rapporto Istat-Euricse
Nel 2015, oltre il 50% delle cooperative è concentrato in sole cinque regioni: Lazio e Lombardia, con una quota intorno al 14%, seguite da Sicilia (10,5%), Campania (10,1%) e Puglia (9,3%). Ma la distribuzione del valore aggiunto secondo la regione delinea una maggiore capacità di produrre ricchezza delle cooperative residenti al Nord, che rappresentano il 36,2% del totale ma producono il 64,1% del valore aggiunto complessivo. In particolare, le cooperative dell’Emilia Romagna, pur essendo il 7,1% del totale, contribuiscono per il 22,6% al valore aggiunto, con una media di 1,5 milioni di euro per cooperativa; anche quelle della provincia di Trento realizzano un valore aggiunto medio per cooperativa di poco superiore al milione di euro. Sono solo alcuni, questi dei dati emersi nel rapporto Istat-Euricse sul settore cooperativo italiano. A emergere è anche uno spaccato delle diverse performance regionali. Di seguito alcune delle evidenze emerse nella ricerca.
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![Cooperazione, in Italia produce 28,6 miliardi di euro](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/46148096424_e0535e0b88_o.jpg)
Cooperazione, in Italia produce 28,6 miliardi di euro
Presentato a Roma il primo rapporto Istat-Euricse sul sistema cooperativo
Borzaga (Euricse): settore economico spesso sottovalutato
Venturelli: (Confcooperative): fenomeno diffuso in tutto il Paese e resiliente nella crisi
Oltre 59.000 cooperative e un valore aggiunto prodotto in Italia che arriva a 28,6 miliardi, per toccare quota 31,3 miliardi considerando le controllate. Poi una reazione alla crisi ben diversa rispetto a Spa e Srl: i dipendenti del sistema cooperativo, dal 2007 al 2015 sono aumentati del 17,7%, mentre nelle altre forme d’impresa calavano del 6,3%. Sono solo alcuni dei dati emersi dal rapporto Istat-Euricse dedicato alle dimensioni del settore cooperativo italiano, ovvero il primo studio di questo genere prodotto dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e presentato a Roma questa mattina, venerdì 25 gennaio. Un’indagine per ripercorrere (e pesare) i dati strutturali del sistema cooperativo, che si inserisce nell’ambito della convenzione di ricerca “Dimensioni, evoluzione e caratteristiche dell’economia sociale” stipulata tra Istat ed Euricse. “Ora abbiamo qualche elemento conoscitivo in più per smettere di sottovalutare un fenomeno tanto consistente per l’economia del nostro Paese”, ha spiegato Carlo Borzaga, presidente di Euricse, nel corso della tavola rotonda in agenda nell’aula magna di Istat. “La cooperazione? Un fenomeno diffuso in tutto il Paese, che ha mostrato resilienza negli anni più difficili della congiuntura”, ha aggiunto Marco Venturelli, segretario generale di Confcooperative.
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![“Imprese di comunità, uno strumento di mobilitazione sociale”](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2019/01/urban-994691_1920.jpg)
“Imprese di comunità, uno strumento di mobilitazione sociale”
Innovazione, partecipazione e sviluppo locale: il nuovo libro di Euricse
Sforzi: "Fondamentali le relazioni fra tutti gli attori, pubblici e privati"
di Marika Damaggio
Se ne parla con interesse crescente: le si invoca, le si studia, le si analizza nei dibattiti pubblici, le si eleva a soluzione ideale per affrontare questioni che meritano risposte inedite. Poi le si sperimenta, le si applica, le si testa e le si aggiusta lungo la via. Dire imprese di comunità, oggi, significa accendere la miccia della curiosità: dei cittadini, il cui protagonismo pare dinnanzi a un nuovo Rinascimento; dell’ente pubblico, che trova nuove energie (dal basso) per soddisfare bisogni rimasti perlopiù inevasi; e del movimento cooperativo stesso, che pare riattualizzare sé stesso. Nel mezzo di un clamore diffuso, emerge tuttavia il bisogno di fare ordine: cosa intendiamo per imprese di comunità? Quali sono i modelli organizzativi e quali gli scenari futuri di un fenomeno capace di offrire nuove opportunità di sviluppo locale e di riattivare la funzione originaria della cooperazione, per sua natura al servizio della collettività? Pier Angelo Mori e Jacopo Sforzi hanno provato a dare delle risposte, l’una dopo l’altra. Il libro “Imprese di comunità. Innovazione istituzionale, partecipazione e sviluppo locale ” (il Mulino) analizza venti esperienze e, al tempo stesso, ricostruisce la cornice – giuridica, organizzativa, economica – di un fenomeno tanto antico quanto contemporaneo nelle sue manifestazioni. Un fenomeno, ancora, che, oltre all’evidente vocazione nell’avviare nuovi processi di sviluppo locale, può persino contribuire a ricucire i lembi di uno strappo ormai visibile a occhio nudo: quello tra cittadini e politica. “Perché – sintetizza Jacopo Sforzi, ricercatore di Euricse – le imprese di comunità sono un nuovo strumento di cittadinanza attiva e democrazia partecipativa”. Una delle caratteristiche fondanti, del resto, “è avere una governance inclusiva”, spiega l’autore.
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