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![Storie di stage: Adrian Luncke](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/08/Adrian_zebra.2.jpg)
Storie di stage: Adrian Luncke
Sto svolgendo il mio stage presso l’Associazione Onlus oew “Organizzazione per Un mondo solidale” a Bressanone, dove seguo lo sviluppo del progetto “zebra”.
Gennaio, Bressanone. Sede dell’associazione oew. Ci sono circa 60 persone, molti senza fissa dimora e tutti venditori del giornale di strada “zebra.”, si ritrovano per la riunione annuale dove discutere l’andamento della rivista. Tanti di loro sono extracomunitari, con poche conoscenze linguistiche e scarse possibilità di integrarsi nel mercato del lavoro. Queste persone, grazie al giornale di strada “zebra.” hanno la possibilità di una, seppur piccolo, collaborazione retribuita. Durante la riunione si sentono molte voci in diverse lingue, anche lamentele: “il giornale non vende come prima”, “la gente ci tratta male”, “cerchiamo un lavoro più stabile”.
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![Formazione dirigenti: #Impatto e strategia](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/08/Euricse-FB-Impatto.jpg)
Formazione dirigenti: #Impatto e strategia
Date: 21-22 settembre (docenza); 05-06 ottobre (laboratorio).
Sede: Trento
Scadenza iscrizioni: 15 settembre
Parlare oggi di valutazione dell’impatto sociale è estremamente attuale e urgente, e non solo perché è previsto dalla Riforma del Terzo settore come elemento obbligatorio. E’ urgente perché stanno velocemente mutando per le imprese sociali le modalità con cui si relazionano con gli enti pubblici, con il mercato e con la “comunità”, e tali mutamenti impongo di migliorare sempre di più la pianificazione, la rendicontazione e la comunicazione dei risultati raggiunti dall’organizzazione. E’ dunque essenziale farsi trovare preparati e dotarsi di strumenti che siano al contempo adeguati sia alle linee guida ministeriali, sia al mutamento dello scenario.
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![ImpACT, per valutare impatto sociale del progetto Esodo](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/prison.jpg)
ImpACT, per valutare impatto sociale del progetto Esodo
di Sara Depedri
Nei prossimi mesi sarà compito di Euricse declinare sul progetto Esodo metodologie per la valutazione dell’impatto economico e sociale generato. Il nostro team di ricerca nei prossimi analizzerà il progetto Esodo attraverso l'oramai sperimentato metodo ImpACT per la valutazione dell’impatto sociale negli enti di Terzo settore.
Il progetto Esodo ha coinvolto, nel periodo tra il 2011 e il 2015, 1.560 detenuti garantendogli servizi assistenziali, abitativi, formativi, di inserimento al lavoro. Tutto questo offerto da una complessa rete di enti di Terzo settore nelle province di Verona, Vicenza e Belluno promossa dalla Caritas Diocesana Bellunese, Veronese e Vicentina, finanziato al 90% da Cariverona, sostenuto dal Ministero della Giustizia e dal Provveditorato regionale per il Triveneto. Sostanziale anche l’investimento complessivo di 8,16 milioni di euro, di cui il 10% in forma di co-contribuzione degli enti di Terzo settore coinvolti nell’attività.
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![Storie di stage: Jessica Marostica](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/foto-ortoJM.jpg)
Storie di stage: Jessica Marostica
Sto svolgendo il mio tirocinio presso Primavera 85 dove sto aiutando a predisporre un sistema di controllo di gestione che permetterà di monitorare l’andamento delle attività dei vari centri della cooperativa.
Sono Jessica Marostica, nata a Cittadella (PD) e laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Padova. La mia esperienza lavorativa dopo la laurea è iniziata e continua fino ad oggi nel settore bancario; questo ambito lavorativo mi ha portato ad avvicinarmi ai temi della gestione economico-finanziaria e del management e di apprezzare quanto sia importante una corretta ed efficiente gestione in una organizzazione aziendale. È per questo motivo che nel mio percorso di crescita professionale ho deciso di mettermi in gioco e di iscrivermi al Master GIS focalizzando la mia attenzione al mondo del non-profit.
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![La valutazione della rete delle Case del Quartiere: una conoscenza che apprende](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/case-quartiere.png)
La valutazione della rete delle Case del Quartiere: una conoscenza che apprende
di Flaviano Zandonai
Qualche mese fa abbiamo risposto con successo a un bando di selezione della Rete delle case del quartiere di Torino. L'obiettivo è di costruire uno schema di valutazione dell’impatto sociale generato da queste strutture polivalenti che giocano un ruolo chiave per l’animazione culturale, l’inclusione sociale e la coesione comunitaria nei principali quartieri del capoluogo piemontese. Una buona pratica di innovazione sociale come dimostra il premio nel concorso che-fare, il successo di iniziative come “Abitare una casa per abitare un quartiere” e la partnership in importanti progetti di rigenerazione urbana come “Co-City”. che ora attraverso la valutazione, mira a rafforzare la sua rete interna (tra le case) e verso l’esterno (interlocutori cittadini e di altre iniziative a livello nazionale e internazionale).
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![JEOD, call for paper sull’innovazione sociale nelle imprese sociali](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/Jeod-Cover-283x400.jpg)
JEOD, call for paper sull’innovazione sociale nelle imprese sociali
Il Journal Entrepreneurial and Organizational Diversity (JEOD) ha lanciato una call per i contributi per il numero speciale dal titolo “Innovazione Sociale nelle Imprese Sociali: lo stato dell’arte”. Con l’aiuto dei curatori: Simone Poledrini (Università di Perugia), Florence Degavre (Université Catholique de Louvain), ed Ermanno Tortia (Università di Trento ed Euricse) vorremmo esplorare e comprendere meglio un tema ancora poco esplorato ovvero quali sono i cambiamenti e l’impatto dell’innovazione sociale nelle imprese sociali.
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![Storie di stage: Pier Paolo Topran](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/produzioneTOPRAN.jpg)
Storie di stage: Pier Paolo Topran
L’attività del mio tirocinio presso la cooperativa Chindet è focalizzata sul controllo di gestione e al momento sto analizzando i costi di trasporto della merce e l’assemblaggio dei bancali, nei quali ho individuato vari accorgimenti che faranno risparmiare all’azienda svariate migliaia di euro.
Mi chiamo Pier Paolo Topran, ho 23 anni e sono originario di un paesino vicino a Cortina. Sono fuori casa da molti anni, infatti ho fatto il liceo scientifico a Udine e poi Sociologia a Trento.
Ho deciso di iscrivermi al Master GIS subito dopo la laurea triennale perché cercavo un percorso di studi professionalizzante e che mi facesse realmente capire ed entrare nel mondo del lavoro.
I 6 mesi di corso full time sono stati impegnativi, tuttavia mi hanno offerto una formazione completa, non solo accademica ma anche di tipo pratico.
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![Storie di stage: Giulia Del Favero](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/GiuliaDelFavero.jpg)
Storie di stage: Giulia Del Favero
Nel mio tirocinio sto seguendo per MAG il progetto intitolato "Cooperiamo per l'economia del buon vivere comune” finanziato dal Fondo Sociale Europeo della Regione Veneto. Inoltre, ho l’occasione di affiancare il personale di MAG nelle attività di consulenza per l'avvio di nuove imprese sociali e per la ri-progettazione delle organizzazioni esistenti. La mia esperienza di tirocinio è certamente positiva!
Mi chiamo Giulia Del Favero, bellunese trasferita in Trentino durante gli anni universitari, mi porto appresso una profonda passione per le terre che mi hanno cresciuta, passione che mi ha portato a interessarmi ai temi dell'agricoltura sociale e dell’economia sostenibile. Sono laureata in Servizio Sociale e negli anni ho maturato il desiderio di approfondire conoscenze e competenze trasversali al mondo non-profit, queste le motivazioni che mi hanno portata a iscrivermi al Master GIS.
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![Storie di stage: Tommaso Giacomin](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/07/Fuori-di-Campo_Tommaso.jpeg)
Storie di stage: Tommaso Giacomin
Attualmente sto svolgendo il mio stage presso Gruppo Polis nell’ufficio amministrazione e finanza e mi occupo del controllo di gestione di alcune delle numerose attività interne al gruppo.
Sono Tommaso Giacomin, vivo a Padova e qui ho conseguito nel 2015 la laurea triennale in Economia Internazionale. Durante il percorso accademico ho realizzato che il piano di studi non era propriamente coerente con le mie aspettative e aspirazioni: l’aspetto umano e sociale era infatti considerato marginale rispetto alle logiche del profitto. Sentivo invece l’esigenza di apprendere come sia possibile costruire un’economia più sostenibile che veda al centro la persona e i suoi bisogni, così ho provato le selezioni per il Master GIS a Trento.
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![Storie di stage: Claudia Baconcini](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/06/apriti-sesamo.jpg)
Storie di stage: Claudia Baconcini
Sto svolgendo il mio stage presso la Cooperativa Sociale Apriti Sesamo, organizzazione che opera su Roma dal 1994, offrendo servizi socio-assistenziali e interculturali principalmente a minori e famiglie. Apriti Sesamo e la sua prospettiva di crescita imprenditoriale mi ha subito attratta
Ciao a tutti, mi chiamo Claudia Baconcini, sono nata e cresciuta a Roma ed è proprio qui che ho deciso di tornare per svolgere il mio stage. Il percorso che mi ha visto arrivare a Trento è stato scandito da una laurea triennale in servizio sociale ed una laurea specialistica in politiche sociali, conseguite entrambe presso l’Università di Roma La sapienza.
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![La cooperativa agricola, una comunità di senso. L’importanza del capitale sociale](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/06/bloom-1866760_1920.jpg)
La cooperativa agricola, una comunità di senso. L’importanza del capitale sociale
Eddi Fontanari
È importante prendere atto che una cooperativa agricola è primariamente una comunità, un’organizzazione di senso, dotata di un collante valoriale e culturale, dunque di una sua identità
Quando si parla di cooperative agricole molto spesso ci si dimentica della loro vera natura. Capita anche che siano gli stessi dirigenti a non comprendere esattamente la loro natura e a favorire un processo di isomorfismo organizzativo. Nel momento in cui la cooperativa agricola viene infatti trattata (gestita) alla stregua di un’impresa convenzionale, il rischio è di minare le fondamenta della sua stessa esistenza. Ciò si verifica in particolare quando, non solo tra i practitioner ma anche tra gli studiosi, prevale una visione dell’impresa cooperativa incentrata troppo su schemi (ricette) mainstream di razionalità economica tout court. Ci si ritrova così sovente a decidere processi di fusione frutto più di queste ortodossie che di precise strategie ponderate, o comunque di piani aziendali capaci di tener conto di tutti i fattori rilevanti.
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![SIBEC, ultima puntata a ExFadda](https://euricse.eu/wp-content/uploads/2017/06/IMG-20170617-WA0008.jpg)
SIBEC, ultima puntata a ExFadda
Si è appena chiusa la seconda edizione di SIBEC – Scuola Italiana Beni Comuni: passando per Torino, Forte Marghera e Siena, per l’ultimo modulo, dal 15 al 17 giugno, i corsisti sono stati impegnati nella presentazione dei loro project work, immersi nell’esperienza unica di ExFadda, a San Vito dei Normanni (BR).
Valle D’Aosta, Trentino, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania: sono le regioni di provenienza dei corsisti di questa seconda edizione SIBEC, appena conclusa. E nella maggior parte dei casi, i loro progetti di cura e gestione condivisa, presentati e discussi nel corso della tre giorni pugliese, riguardano beni comuni individuati nel loro territorio di riferimento: risorse latenti da far emergere, spazi pubblici da ripensare, nuovi processi e alleanze inedite da innescare, per generare impatto e valore condiviso.
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