Riportiamo la lettera inviata dal prof. Carlo Borzaga e pubblicata oggi mercoledì 2 settembre sul quotidiano "Avvenire".
Come preservare il bene della cooperazione sociale
Caro direttore,
fa impressione constatare quanto poco siano conosciute le caratteristiche e la rilevanza della cooperazione sociale, uno dei pilastri dell’offerta di servizi sociali in Italia: 13mila realtà con altre 400mila addetti e non meno di 7 milioni di utenti. E come questo possa riguardare anche persone di grande competenza. A volte, verrebbe da dire, è una specifica e forte competenza propria dell’osservatore che può indurre in errore. Così mi pare nel caso di alcune affermazioni rese ad “Avvenire” di Raffaele Cantone, il magistrato che oggi guida l’Autorità nazionale anticorruzione. Esse, infatti, propongono valutazioni e indicano soluzioni che appaiono derivate dalle indagini in corso su fenomeni di corruzione decisamente gravi eppure relativi a soltanto una piccola parte del mondo della cooperazione sociale. Read More
Negli ultimi decenni si è assistito a processi di liberalizzazione e privatizzazione in molti settori dei servizi pubblici locali (fornitura di energia, servizi idrici, trasporti, gestione dei rifiuti, etc.) che hanno portato in molti casi a ridisegnare il ruolo e le funzioni dell’ente pubblico da fornitore a regolatore, in modo particolare in presenza di fallimenti del mercato. Questi cambiamenti hanno contribuito ad alimentare il dibattito in merito alla scelta della forma organizzativa più efficiente per la fornitura di questa tipologia di servizi. Tale dibattito si è però concentrato sulla dicotomia pubblico-privato, considerando in merito a quest’ultimo principalmente le organizzazioni for-profit e relegando a un ruolo marginale le organizzazioni del terzo settore, in particolare le forme di gestione di tipo partecipativo. Read More
In questi ultimi anni la questione abitativa è tornata ad avere centralità nell’agenda pubblica italiana ed è stata sostanzialmente rivista nel suo complesso: avere una buona disponibilità di alloggi a prezzi accessibili, localizzati in contesti urbani attrezzati da un buon livello di infrastrutture e servizi e con elevate prestazioni energetiche è indubbiamente uno dei fattori che consentono alle città di essere competitive nel mondo. Read More
L'obiettivo di questo lavoro è applicare la teoria dei beni comuni ai contesti residenziali e verificare se e come le istituzioni collettive possano essere utilizzate per produrre abitabilità, cioè un insieme di particolari condizioni socio-ambientali favorevoli all'abitare una determinata area. Mentre la maggior parte della letteratura sullo studio dei beni comuni si concentra specificamente sulla gestione delle risorse naturali, questo lavoro sostiene che le istituzioni collettive possono funzionare anche nei contesti urbani. Read More