Le nuove cooperative di produzione e lavoro e il fenomeno del workers buyout

Stato del progetto: concluso

Descrizione

La cooperazione tra lavoratori ha registrato e sta ancora registrando un rinnovato interesse a seguito delle numerose crisi aziendali e dei tassi elevati e crescenti di disoccupazione giovanile, soprattutto intellettuale. Il fenomeno del workers buyout, inteso come l’acquisizione della proprietà e del controllo dell’azienda da parte dei lavoratori si presenta come un fenomeno discretamente diffuso sia nel panorama internazionale che in Italia. Esso viene visto come una concreta e innovativa modalità  secondo cui i lavoratori possono agire nel tentativo di “recuperare” le aziende costrette a chiudere, mantenere il loro posto di lavoro e non disperdere le competenze acquisite durante gli anni di attività lavorativa. Il fenomeno della trasformazione da impresa ordinaria a impresa cooperativa è sempre più attuale e il suo monitoraggio attraverso il presente progetto di ricerca ha permesso di comprendere la portata di questo fenomeno in Italia,  le suo e recenti evoluzioni, i risultati raggiunti e l’efficienza e sostenibilità delle azioni intraprese, le procedure attivate.

Il progetto di ricerca ha ottenuto l’interesse e la collaborazione di CFI (Cooperazione Finanza Impresa), ente compartecipato dal Ministero dello Sviluppo Economico che si occupa del sostegno e del finanziamento finalizzato a piani di investimento delle cooperative di produzione e lavoro, anche in delega alla Legge Marcora.

Obiettivi

Oggetto di studio della ricerca, è stata l’analisi dell’evoluzione recente delle cooperative promosse dai lavoratori di preesistenti imprese in crisi, dette anche “imprese recuperate”. Considerando la necessità di dare un framework teorico allo studio e di valutare gli spazi giuridici all’azione, un primo obiettivo della ricerca è stato quello di introdurre al contesto e vedere l’evoluzione storica del fenomeno. Inoltre l’analisi empirica, ha avuto l’obiettivo di verificare il fenomeno dei workers buyout nei numeri, guardando al numero di cooperative nate, alla loro dimensione economica e alla loro resilienza ovvero ai tassi di successo delle nuove organizzazioni, permettendo quindi di verificare la rilevanza del fenomeno non solo come nuova risposta ai rischi della disoccupazione e della chiusura aziendale, ma anche come risposta efficiente e di lungo periodo. Infine il progetto aveva come obiettivo quello di comprendere come sono avvenuti i processi di conversione e cosa implichi la natura di cooperative di produzione e lavoro recuperate sul governo, sul management e in termini di sfide da affrontare.

Risultati principali 

L’indagine sulle cooperative di lavoro recuperate ha prodotto importanti riflessioni teoriche sulla rilevanza di queste organizzazioni e sul contesto giuridico e socio-economico che ne ha sostenuto l’emergere e l’evoluzione. La parte empirica si è strutturata su più fronti, presentando tuttavia alcune difficoltà di raccolta dati. Se la collaborazione con CFI ha permesso di monitorare le cooperative di lavoro che hanno fatto richiesta di finanziamenti per realizzare il recupero, è vero (come fonti integrative dimostrano) che molte altre sono le cooperative di lavoro recuperate che non hanno attinto ai finanziamenti e che non sono quindi ufficialmente registrate in alcun albo come imprese recuperate. L’integrazione tra fonti ha permesso comunque una prima mappatura, seppur probabilmente ancora incompleta, mentre banche dati Aida e integrate hanno permesso di valutare la situazione economico-finanziaria di queste organizzazioni e la loro resilienza. Da qui, è stato possibile giungere ad affermare come il fenomeno delle workers buy out sia anche in Italia in continua evoluzione e anche negli anni più recenti sono sorte numerose nuove cooperative di lavoro recuperate che rispondono alla crisi e alla chiusura di molte aziende e che presentano tassi di sopravvivenza di lungo periodo prossimi al 50%; organizzazioni presenti in tutta Italia e in numerosi settori di attività. La realizzazione di questionari a tutte le cooperative presenti nell’indirizzario di CFI ha permesso di raccogliere informazioni sulle caratteristiche di queste imprese e – nonostante la risposta al questionario sia pervenuta da sole 25 cooperative – i dati hanno messo in evidenza una governance partecipata, una buona capacità innovativa, ma diversa rilevanza della storia di recupero oggi sia nelle motivazioni dei lavoratori che nelle politiche gestionali delle cooperative. Ad integrazione dei questionari sono state realizzate interviste in profondità ad alcune cooperative che hanno permesso di meglio comprenderne processi di conversione e recenti evoluzioni, identificando quindi modelli di buona conversione aziendale e resilienza.

Pubblicazioni

 

Vieta, M, Depedri, S., & Carrano, A. (2017). The Italian road to recuperating enterprises and the Legge Marcora workers’ buyouts: A report on Italian imprese recuperate in times of crisis, Euricse Research reports n.15, Trento, Italy: European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises.

Depedri S e Vieta M. (2015) “Le imprese recuperate in Italia”, Terzo rapporto Euricse “Economia cooperativa. Rilevanza, evoluzione e nuove frontiere della cooperazione italiana”.

Vieta, M. (2015). The Italian road to creating worker cooperatives from workers’ buyouts: The emergence of Italy’s worker-recuperated enterprises and the Legge Marcora framework. SSRN and Euricse Working Papers, 78/15. Trento, Italy: European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises.

Vieta, M. (2013). The emergence of the empresas recuperadas por sus trabajadores: A political economic and sociological appraisal of two decades of self-management in Argentina. SSRN and Euricse Working Paper 55/13. Trento, Italy: European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises.

Vieta, M. & Lionais, D. (Eds.). (2015). Editorial: The cooperative advantage for community development (special issue). Journal of Entrepreneurial and Organizational Diversity, 4(1), 1-10.

Vieta, M. (2015). Autogestión: Prefiguring the “new cooperativism” and “the labour commons.” In DuRand, C. & Stone, B. (Eds.), Moving beyond capitalism. Winnipeg / Farnham, UK : Fernwood / Ashgate (in press).

 

 


 

Questo progetto fa parte della linea di ricerca sulle Nuove forme cooperative e nuovi ruoli della cooperazione nel contesto italiano e internazionale.

Nel corso degli anni le imprese cooperative e sociali hanno assunto diversi ruoli e forme e l’interesse per le potenzialità di queste forme imprenditoriali ha registrato un’accentuazione, soprattutto con riferimento ad alcuni settori (come quelli dei servizi sociali e di interesse generale) e alla capacità di affrontare, in particolare, problemi occupazionali e di tenuta competitiva delle piccole medie imprese.

Queste nuove forme di impresa sono tuttavia spesso definite in modo approssimativo, anche a seguito della mancanza di una regolamentazione specifica. Assume quindi rilevanza particolare lo sviluppo di un’attività di ricerca finalizzata a comprendere le forme cooperative e di imprenditorialità sociale emergenti.

Con riferimento soprattutto al contesto italiano ed europeo, gli altri progetti di ricerca portati avanti da Euricse riguardano:

Imprese e cooperative sociali e di comunità; 
Cooperative di lavoro, nuove evoluzioni e regolamentazione;
L’evoluzione del ruolo della cooperazione agricola.

 

Partner

Università di Trento

University of Toronto

CFI

Confcooperative Italia

Centro studi Lega Coop Bologna

International Study Group on Utility Cooperatives

x